L’evoluzione dello sviluppo web ha sempre cercato un equilibrio tra performance, manutenibilità e semplicità. In questa corsa, tecnologie come AJAX hanno giocato un ruolo fondamentale per creare interfacce asincrone e reattive. Tuttavia, negli ultimi anni è emersa una nuova proposta: HTMX, che promette di semplificare il modo in cui si costruisce il web moderno, riducendo drasticamente la necessità di JavaScript.
In questo articolo analizziamo il funzionamento di AJAX, introduciamo HTMX e ci concentriamo in particolare su due aspetti strategici: quando conviene usare HTMX e quali sono i suoi limiti reali.
Come funziona AJAX
AJAX (Asynchronous JavaScript and XML) è una tecnica che consente al browser di comunicare in modo asincrono con il server, senza dover ricaricare l’intera pagina. Questo consente aggiornamenti dinamici dei contenuti e una migliore esperienza utente.
Per esempio, se un utente clicca su un pulsante per visualizzare i commenti di un articolo, AJAX può inviare una richiesta al server, ricevere i dati in formato JSON e mostrarli sullo schermo senza ricaricare tutto il sito.
Esempio semplice in AJAX
fetch('/api/comments')
.then(res => res.json())
.then(data => {
const container = document.getElementById('comments');
container.innerHTML = '';
data.forEach(c => {
const el = document.createElement('p');
el.textContent = c.text;
container.appendChild(el);
});
});
Questo approccio funziona bene, ma presenta alcuni svantaggi: è necessario scrivere codice JavaScript, gestire il DOM in modo esplicito, separare i dati dalla loro visualizzazione (HTML), e costruire API spesso articolate solo per gestire piccole porzioni di UI.
Introduzione a HTMX
HTMX è una libreria JavaScript estremamente leggera (circa 14 KB) che permette di estendere il linguaggio HTML per effettuare richieste HTTP asincrone, WebSocket e altro, utilizzando semplici attributi come hx-get, hx-post, hx-target.
In pratica, consente di costruire componenti dinamici scrivendo HTML puro. Non è necessario usare JavaScript per gestire l’interazione.
Esempio equivalente con HTMX
<button hx-get="/api/comments" hx-target="#comments">Carica commenti</button>
<div id="comments"></div>
In questo caso, al clic sul pulsante, HTMX invia una richiesta GET al server, recupera una risposta HTML (parziale) e la inserisce nel div con ID comments. Niente parsing JSON, niente fetch, niente manipolazione del DOM.
Quando usare HTMX
HTMX si rivela particolarmente utile in tutti quei progetti dove non è necessaria una Single Page Application complessa ma si desidera comunque una certa interattività e reattività nel frontend.
È la scelta giusta quando:
- Il tuo backend è già in grado di restituire frammenti HTML (come accade nei progetti PHP, Laravel, Django, Flask, Rails ecc.).
- Vuoi ridurre il carico di JavaScript e mantenere il codice semplice e accessibile anche a team non specializzati nel frontend.
- Stai lavorando a progetti dove le interazioni sono limitate a funzionalità come la sostituzione di contenuti, il caricamento di sezioni, la validazione server-side di moduli.
- Hai bisogno di un’app dinamica ma non vuoi o non puoi adottare un framework JS completo (React, Vue, Angular).
- Il tuo obiettivo è consegnare un’app facilmente manutenibile, leggibile e comprensibile anche per chi si occupa principalmente del backend.
HTMX è ideale per dashboard interne, moduli personalizzati, tabelle filtrabili, navigazioni AJAX, moduli multi-step e in generale per ogni contesto in cui la logica di presentazione può essere demandata al server.
Il vantaggio principale è che rende l’HTML di nuovo il linguaggio centrale dell’interfaccia, evitando la proliferazione di JavaScript per compiti semplici. Questo approccio rende più facile anche l’adozione progressiva in progetti esistenti.
I limiti di HTMX
Nonostante la sua potenza e semplicità, HTMX non è la soluzione perfetta per tutti i progetti. È fondamentale essere consapevoli dei suoi limiti per evitare fraintendimenti e implementazioni poco efficaci.
Non è pensato per SPA complesse
HTMX non è adatto a contesti in cui il frontend richiede routing avanzato, gestione dello stato condiviso, navigazione tra viste complesse o rendering client-side. In questi casi, framework come React, Vue o Svelte sono strumenti più adatti.
Limitata gestione dello stato locale
HTMX non offre un sistema strutturato per la gestione dello stato sul client. Ogni interazione comporta una richiesta al server. Questo è un vantaggio in molti casi (si centralizza la logica), ma può diventare un problema se si vuole mantenere lo stato in memoria lato client o evitare continue chiamate.
Debugging meno strutturato
HTMX non ha un DevTools dedicato e non offre strumenti avanzati di debugging come i framework frontend più evoluti. Il monitoraggio delle richieste avviene principalmente attraverso gli strumenti di rete del browser.
Comunità in fase di espansione
Anche se la community di HTMX è in crescita, rispetto ai grandi framework JS il numero di plugin, componenti e risorse pronte è ancora limitato. Questo può rallentare lo sviluppo in progetti complessi o particolarmente personalizzati.
Non adatto a progetti totalmente headless
Se stai sviluppando un’app completamente disaccoppiata, in cui il frontend consuma esclusivamente API JSON (REST o GraphQL), HTMX perde quasi tutto il suo valore. È pensato per contesti dove il server produce HTML e gestisce direttamente la presentazione.
In definitiva HTMX e AJAX rappresentano due approcci differenti alla costruzione di interfacce dinamiche. AJAX ha reso possibile lo sviluppo asincrono e modulare delle interfacce web moderne, ma richiede l’adozione di strutture e strumenti JavaScript.
HTMX, al contrario, semplifica e “umanizza” il lavoro dello sviluppatore, riportando l’HTML al centro dell’interazione utente-server. È una scelta eccellente per progetti leggeri, CMS come WordPress, backend tradizionali e contesti in cui la chiarezza e la manutenzione del codice sono più importanti della flessibilità estrema.
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